Biomassa è un termine che riunisce una gran quantità di materiali, di natura estremamente eterogenea. In forma generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche di origine petrolchimica e dei materiali fossili, es. petrolio e carbone che esulano dall’argomento in questione. Le più importanti tipologie di biomassa sono residui forestali, scarti dell’industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, etc.) scarti delle aziende zootecniche, gli scarti mercatali, alghe e colture acquatiche e i rifiuti solidi urbani.
La definizione della biomassa ligno-cellulosica comprende "ogni sostanza organica prodotta dalla fotosintesi", vengono perciò presi in considerazione le masse ai piedi degli alberi, il legno di estrazione forestale nelle sue varie forme di impiego industriale e civile, i residui dell'agricoltura e delle lavorazioni agro-alimentari ed infine i rifiuti costituiti da ramaglie e/o legno proveniente da precedenti usi, ottenuti a seguito della raccolta differenziata e dalle successive operazioni di separazioni. Oggi, l'utilizzo della biomassa ligno-cellulosica a fini energetici è sottostimato in quanto tende ad essere il risultato dell'autoconsumo o di una valorizzazione di processi economici di piccola scala. Il settore della ricerca tuttavia ha sviluppato le tecnologie che permettono una migliore conversione energetica.
IL CIPPATO
Si tratta di materiale legnoso di vario tipo e forma che viene "sminuzzato" in piccole dimensioni ("chips" o "particelle") attraverso un'azione meccanica di taglio, comunemente noto come "cippatura", ed utilizzato come combustibile.
I sistemi di riscaldamento a legna, sia con tronchetti che con chips, sta riscontrando sempre più interesse, collegato, fra l'altro, anche alle agevolazioni finanziarie offerte dallo Stato Italiano e dall'Unione Europea per la promozione del risparmio energetico ed il consumo locale di legno, specialmente nelle zone montane e collinari.
IL CIPPATO COME COMBUSTIBILE
I moderni impianti di riscaldamento a cippato, installati in edifici di dimensioni medio-grandi, possono bruciare materiale ancora umido, inoltre funzionano automaticamente comandati da microprocessore, servendosi di silos per la raccolta del cippato e di sistemi per l'alimentazione della caldaia.
In edifici di dimensione minore e in abitazioni civili risultano più economici gli impianti alimentati con tronchetti di legno massiccio. Essi richiedono un sistema di gestione più semplice,ma hanno bisogno di spazio per lo stoccaggio del legno e devono essere riforniti giornalmente di legna con un contenuto d'umidità inferiore al 25%. Viene calcolato che 3 kg di legna sono necessari per produrre la stessa quantità di energia di 1 litro di gasolio.
I prezzi del cippato che si trovano attualmente variano da euro 1.5 a circa 6 al quintale ex. produttore. Questa variazione di prezzo dipende da una combinazione di fattori tra cui il valore energetico del prodotto, l'umidità, la provenienza (forestale o potature), il tipo di intervento richiesto per estrarlo e l'accessibilità del luogo d'estrazione.
Sia il mercato per caldaie a tronchetti di legno che quello per caldaie a cippato è in via di espansione. Si calcola che una caldaia a tronchetti (dove il prezzo del legno da ardere può variare tra gli 8.5-13 euro/q) può risultare più conveniente di una caldaia a metano con consumi intorno a 3.000 m3 di gas. Mentre una caldaia a cippato offre già convenienza se sostituisce circa 6.000-7.000 litri di combustibile tradizionale.
CALDAIE A PELLETS
Il pellet è un combustibile costituito da legno vergine essiccato e pressato in piccoli cilindretti, senza alcuna aggiunta di additivi.
Si tratta di un combustibile solido il cui vantaggio nell'utilizzo deriva dalla fiscalità favorevole e dalle basse emissioni di CO2. Il primo punto in particolare lo avvantaggia in tutti quei casi in cui non è presente l'allacciamento con la rete del metano. Rispetto a GPL e gasolio presenta, infatti, a parità di energia fornita, un risparmio del 40÷50%.
Il peso specifico del pellet sfuso è di circa 6-700 kg/m3, molto più elevato di quello di altri combustibili legnosi non pressati (cippato, trucioli). Il potere calorifico raggiunge le 4200 kcal/kg, con una densità energetica di 3000 – 3400 kWh/m3.
A causa della forma cilindrica e liscia e delle piccole dimensioni, il pellet tende a comportarsi come un fluido, il che agevola la movimentazione del combustibile e il caricamento automatico delle caldaie. Il trasporto può avvenire con autobotti, dalle quali il pellet viene pompato direttamente nel serbatoio di stoccaggio dell’impianto.
L’elevata densità energetica e la facilità di movimentazione rendono il pellet il combustibile vegetale più indicato per impianti di riscaldamento automatici di tutte le dimensioni. Il pellet di legno può essere utilizzato nelle caldaie a cippato oppure in caldaie appositamente progettate. E’ anche possibile utilizzare il pellet in alcuni modelli di caldaie a gasolio, per mezzo di speciali bruciatori.
Il pellet è disponibile commercialmente in diverse forme:
- sacchetti da 15 kg, utilizzati soprattutto per stufe, caminetti e piccole caldaie con serbatoio da caricare a mano;
- sacconi da 800 – 1000 kg (“big bags”), utilizzabili mediante inserimento di una coclea o in impianti dotati di silo di stoccaggio interrato;
- sfuso, trasportato mediante apposite autobotti attrezzate per pomparlo direttamente in un silo di stoccaggio.
Il sistema basato sulla consegna del pellet sfuso è analogo a quello in uso per il rifornimento del gasolio, e per rapidità e semplicità è il più indicato per tutti gli impianti di riscaldamento a pellet. Il rifornimento può essere effettuato fino a 20 – 30 metri dal luogo in cui si ferma il camion.